“In
questo racconto allegorico Gesù parla di sé come
di un
pastore e di un pastore 'buono'. (...) Egli parlando della sua opera e
di sé si è attribuito questo titolo di pastore e
di
pastore buono. Pastore qui deriva da pascitore; pastore,
perciò
è colui che pascola, che procura i pascoli, che conduce ad
essi,
che mette le pecore in condizione di pascersi. Insegnare ed educare
significa procurare pasti alla mente, al cuore, alla
volontà;
procurare il nutrimento indispensabile per la conservazione e per
l’accrescimento della vita: il nutrimento del corpo, del
cuore,
dello spirito, della vita divina che è
nell’uomo”
(G.
Nosengo, L’arte educativa di Gesù maestro.
Gesù
modello dei catechisti, degli insegnanti e degli educatori, a cura di
O. Dal Lago, Ellenici, Leumann (TO) 2006 [Libera riduzione dal testo
edito in 2 voll. Presso l’editrice AVE, Roma 1967] p. 259)
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